Ortodonzia

Ortodonzia

L’ortodonzia è la gran parte dell’odontoiatria, che si occupa di correggere la posizione dei denti, migliorando masticazione, respirazione ed estetica.

Per il trattamento dei problemi ortodontici è necessaria una figura professionale (l'ortodonzista) che abbia delle competenze specifiche nel settore e che possieda oltre alla laurea in odontoiatria anche una specializzazione in ortodonzia.

All'interno del nostro studio lo specialista in ortodonzia è il Dr. Paolo Galli di cui potrete consultare il curriculum cliccando sul seguente link.

Studio Ortodontico

E' necessario per decidere il tipo di trattamento più adatto: vengono esaminati i denti, la mandibola, la mascella, le articolazioni, il profilo e la forma del viso, il modo di masticare e deglutire, questo viene eseguito sempre con l’aiuto di radiografie, modelli e foto.

Se desiderate dei cambiamenti estetici specifici nel vostro sorriso verificate durante questa fase di valutazione se è possibile ottenerli con l’ortodonzia, parlandone con l'ortodonzista.

Le radiografie necessarie sono le seguenti e possono essere fatte presso il nostro studio senza alcun costo per il paziente.

Radiografia panoramica: serve a verificare la presenza e la posizione dei denti.

Teleradiografia: serve per eseguire delle misurazioni atte a formulare una corretta previsione di crescita e impostare il trattamento ortodontico.

I modelli permettono di valutare la chiusura iniziale e servono sempre per confrontare i progressi avvenuti nel tempo.

Le foto danno a voi e all'ortodontista la registrazione del viso prima dell’inizio del trattamento

Ortodonzia negli adulti

Sempre più adulti ricorrono al trattamento ortodontico per migliorare masticazione e aspetto estetico.

Essendo le ossa completamente formate, i movimenti dei denti possono impiegare tempi più lunghi che negli adolescenti.

Principali difetti ortodontici

  1. Morso aperto: Quando i molari chiudono tra loro, ma i denti anteriori non si toccano

  2. Morso profondo: Quando i molari chiudono tra loro, ma i denti anteriori superiori coprono troppo quelli inferiori

  3. Morso incrociato: Quando i molari chiudono, ma qualche dente superiore chiude internamente rispetto a quelli inferiori.

Tipi di malocclusione

  1. Prima classe: L’arcata superiore è in posizione corretta rispetto a quella inferiore, ma i denti sono affollati, storti o lontani dalla loro posizione.

  2. Seconda classe: L’arcata superiore è troppo in avanti o quella inferiore troppo indietro

  3. Terza classe: L’arcata inferiore è troppo in avanti, o quella superiore troppo indietro

Durata del trattamento ortodontico

Dipende dal tipo e dalla gravità del problema , dall’età, dalla risposta individuale al trattamento e dalla diligenza nel presentarsi agli appuntamenti di controllo e seguire le indicazioni del dentista.

Principali tipi di apparecchio

L’apparecchio mobile (si può mettere e togliere da soli) è di solito usato nella prima fase di trattamento nei bambini, per espandere il palato o guidare la masticazione in posizione corretta e, ancora, per correggere abitudini come succhiare il dito e respirare con la bocca.

Gli apparecchi fissi (possono essere messi e tolti solo in studio) sono solitamenteusati negli adolescenti quando quasi tutti i denti permanenti sono presenti. Consistono in attacchi (detti anche brackets) incollati sui denti: ogni attacco è unito agli altri da un filo metallico che può essere modellato o sostituito durante le visite di controllo. Gli attacchi possono essere in acciaio oppure in ceramica che risultano quasi invisibili.

Espansore palatale: allarga un palato troppo stretto, in modo da creare spazio in caso di denti troppo affollati.

Trazione extraorale: aiuta a spostare i denti in posizione corretta.

CONTENZIONE. Terminata la fase attiva del trattamento, molto spesso, è necessario usare un APPARECCHIO per il MANTENIMENTO del risultato raggiunto.

ESTRAZIONI. A seconda del tipo di malocclusione, il piano di trattamento, potrebbe prevedere delle estrazioni di denti del giudizio o di altri denti come i primi premolari, per mantenere o ottenere i risultati desiderati.

Apparecchio fisso: dieta e igiene orale

Quali cibi devo evitare:

Cibi che si attaccano ai denti e all’apparecchio, come gomme e caramelle possono danneggiare gli attacchi o consumare il cemento che li sostiene.

Cibi duri o croccanti come patatine, pop-corn o noccioline possono rompere gli attacchi. Tagliate a piccoli pezzi cibi come carote, mele o pane duro.

Evitare, se non seguiti da immediata igiene orale cibi come frutta secca

Perchè spazzolare frequentemente:

È importante spazzolare i denti dopo ogni pasto e spuntino, meglio se con uno spazzolino apposito per apparecchi (spazzolino ortodontico), per rimuovere la placca che si annida più facilmente intorno agli attacchi.

Brevi movimenti in avanti e indietro consentono di pulire sia i denti, che gli attacchi ortodontici. Spazzolare anche il bordo gengivale e la superficie masticatoria. Dopo aver spazzolato i denti, sciacquare molto bene. Alla fine, controllare denti ed attacchi da vicino con uno specchio ben illuminato.

E’ possibile passare il filo interdentale con l'apparecchio fisso:

È possibile passare il normale filo interdentale, aiutandosi con aghi passafilo che ne facilitano l’inserimento tra i denti e l'apparecchio, oppure con fili interdentali appositi per apparecchi ortodontici, dotati di un’estremità più rigida che ne agevola lo scorrimento.

Passare il filo interdentale tra dente e dente, facendolo scorrere sotto l’arco ortodontico, pulire la zona gengivale, strofinare il filo interdentale lungo la superficie dei denti e delicatamente attorno agli attacchi, cambiando il filo quando è sporco.

Ci sono altri prodotti che mi possono aiutare nell’ igiene orale?

  • Scovolini interdentali: adatti alla pulizia tra i denti e l'apparecchio ortodontico e nella pulizia interdentale, soprattutto dove ci sono degli spazi più larghi. Di varie forme e dimensioni, da scegliere in base allo spazio da pulire.

  • Compresse rivelatrici di placca: sciogliendola in bocca la compressa rilevatrice di placca colora in maniera più evidente i punti dove c’è maggior accumulo di placca, indicando dove insistere con la pulizia.

  • Colluttorio al fluoro: il fluoro combinandosi con lo smalto dei denti aiuta a proteggerli dal rischio di carie.

    • Pulizia dell’ apparecchio mobile

    • Spazzolare l’apparecchio con spazzolino e dentifricio, pulendone accuratamente anche le parti metalliche. Usare solo acqua fredda per sciacquare l’apparecchio, in quanto l’acqua calda potrebbe deformarne la resina. Spazzolare accuratamente i denti e passare il filo interdentale prima di rimettere l’apparecchio.

    • Vedi anche:

    • Invisalign, l'ortodonzia invisibile

L'ortodonzia è quella particolare branca dell'odontoiatria che studia le diverse anomalie della costituzione, sviluppo e posizione dei denti e delle ossa mascellari; è attuata esclusivamente dagli odontoiatri e specialisti in ortognatodonzia. Essa ha lo scopo di prevenire, eliminare o attenuare tali anomalie mantenendo o riportando gli organi della masticazione e il profilo facciale nella posizione più corretta possibile.

La pratica ortodontica consiste sostanzialmente in due tipi di terapia che molto spesso sono consequenziali.

  • Terapia chirurgica: si attua estraendo quei denti che ostacolano l'allineamento e l'articolazione degli altri o la corretta posizione dento-facciale.

  • Terapia meccanica: si attua mediante la costruzione di diversi tipi di apparecchi che potremo suddividere in:

  • Apparecchi attivi: agiscono direttamente con la loro forza quando viene attivata (es. apparecchi con viti, archi, molle ecc.)

  • Apparecchi passivi: sfruttano le forze masticatorie essendo di per sé inattivi (es. placca vestibolare, piano inclinato, ecc.)

Principali componenti biomeccaniche

  • Forza: viene applicata per ottenere il risultato diagnosticato, è opportuno dosarla adeguatamente per evitare di causare errori che potrebbero risultare irreparabili. Quando si ha il tempo necessario è preferibile quindi applicare forze di poca intensità (spesso per ragioni di tempo si verifica purtroppo il contrario).

  • Pressione: essa viene esercitata sui tessuti orali mediante la suddetta componente (forza), alla quale è quindi strettamente collegata; il risultato è dato dal riassorbimento del tessuto alveolare e conseguente opposizione ossea (spostamento del dente nella direzione voluta).

  • Ancoraggio: è la resistenza opposta alle forze dinamiche orizzontali, interessa un buon numero di denti in quanto gli elementi di ancoraggio devono sempre essere di gran lunga superiori agli elementi sotto pressione (rapporto minimo di 2 a 1 ma all'atto pratico questo difficilmente si verifica).

  • Ritenzione: è la resistenza opposta alle forze dinamiche verticali; essa si avvale in particolar modo dei sottosquadri, soprattutto quelli prossimali.

Le tre classi dentali

La cura delle dismorfosi facciali ha radici molto antiche, basti pensare al tentativo di correggere la ipermandibulia (III Classe scheletrica) della famiglia regnante degli Asburgo. Ma è solo agli inizi del Novecento che negli USA si classifica il problema con senso critico e scientifico; infatti con E. Angle, in base alla posizione relativa dei primi molari permanenti (superiori e inferiori) che si distinguono le malocclusioni in tre classi.

  • La I Classe dentale è la più rappresentata nella popolazione nord-europea (vichinghi): il molare superiore (cuspide mesio-vestibolare) occlude nel solco tra la cuspide mesiale e centrale del primo molare inferiore > il canino superiore si incastra dal lato vestibolare tra canino e premolare inferiore.

  • La II Classe dentale è la più rappresentata nella popolazione indoeuropea dove il baricentro del corpo sta davanti e la mandibola cresce e si sviluppa in posizione distale rispetto al cranio> pertanto il molare superiore (cuspide mesio-vestibolare) si incastra tra le creste marginali di secondo premolare e primo molare inferiore.

  • La III Classe dentale (Asburgo)si riscontra prevalentemente nelle razze asiatiche con diverse tipologie e sono associazioni di ipersviluppo mandibolare e iposviluppo mascellare con varie gradazioni di crescita: il molare superiore (cuspide mesio-vestibolare) occlude dopo il solco distale del molare inferiore.

Questa è solo una classificazione clinica, ma esistono miliardi di possibili variazioni nella popolazione mondiale.